Quando un’attaccante sbaglia un gol, soprattutto uno di quelli facili di cui di solito si dice “era più facile buttarla dentro”, assistiamo in genere a genere a scene di disperazione più o meno esagerate. Niente in confronto a come ha reagito un giovanissimo calciatore del KF2 Korriku, squadra kosovara di Pristina, impegnata nella Balkan Cup, un torneo giovanile Under 20 che si svolge in questi giorni. L’avversario di turno erano i pari età turchi del Bursaspor. I kosovari, in maglia gialloblu, vanno in vantaggio con una splendida punizione dal limite e si lasciano andare giustamente ad un grande festeggiamento. I turchi approfittano del prolungarsi delle celebrazioni, battono a centrocampo e praticamente realizzano a porta vuota.
Un gesto sicuramente poco sportivo al quale bisogna mettere una toppa, così l’allenatore del Bursaspor chiede ai suoi ragazzi di far segnare nuovamente il Korriku. Palla al centro e kosovari che si involano verso la porta, il pallone viene passato al talentino della squadra con il numero 10 sulle spalle che da pochi passi però colpisce il palo, prima di deviare involontariamente la palla sul fondo. L’errore scatena la disperazione del giovane calciatore che aveva preparato anche una maglietta celebrativa in onore del papà, scappa fuori dal campo e inizia a piangere a dirotto. Serviranno parecchi minuti a convincerlo a rientrare in campo, prova a consolarlo anche l’arbitro e alla fine, seppur ancora in lacrime, torna a giocare. Una scena tenera ma anche allo stesso tempo divertente, come sottolineano anche le risate del pubblico incredulo sugli spalti. Anche a 11 anni il calcio può scatenare emozioni fortissime.
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